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Il Matteo-Polo in Oriente: i numeri di un viaggio inutile

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matteo renzi in vietnamdi Luca Lippi

Che senso ha la presenza di Renzi in Oriente? Il naufragio mediatico della ‘missione Cavour’ dell’ex ministro Mauro deve aver creato qualche prurigine fra sponsor e più di qualche imprenditore colto con le mani nella marmellata (fare da prestanome per far entrare capitali cinesi, o delocalizzare).

E sì, perché la Cina sceglie chi fare entrare e chi no, ha regole precise da cui non intende prescindere. E allora, se Renzi non ha mai fatto parola nei suoi innumerevoli spettacoli programmatici di politica commerciale estera, cosa ci fa in Oriente?

Sicuramente è andato col cappello in mano a chiedere elemosina, probabilmente su consiglio della Merkel (Volskwagen e Bmw già fatturano in Cina), con l’appoggio di Piaggio e Ariston che sono andati a fare affari lasciando in mezzo a una strada diverse famiglie nel Paese di origine. Allo stato attuale, Renzi sta cercando investimenti, e li cerca in un paese che ci ha già bollato come “paradiso dei pigri”, figurarsi se viene a fare affari in Italia. Semmai apre le porte ad aziende a elevata tecnologia in casa propria.

E allora Renzi è andato a presentare aziende italiane? Con la vetustà degli impianti e della logistica di cui disponiamo? Allora hanno ragione coloro che accusano Renzi di pensare troppo al marketing. La Cina esporta stato sociale improduttivo, cosa sarebbe andato a chiedere a un Paese che in piena crisi mondiale ha numeri di crescita a due cifre? Forse pretende di chiedere alle lobby cinesi e vietnamite di gettarsi nella mischia del disordine e della disorganizzazione? Dire che Renzi sia andato a procurare affari in Cina è come pretendere di comprare patate dalla ferramenta.

Siamo nell’area dell’eterno “girare a vuoto”. Chiedersi cosa sia andato a fare Renzi in Oriente è inutile, non lo sa neanche lui, la probabilità che cerchi disperatamente espositori per l’EXPO di Milano è elevatissima (troppi padiglioni vuoti e Paesi che hanno rinunciato a condividere pratiche poco ortodosse) da qui a sperare che la Cina aderisca è culturalmente improbabile, forse Renzi è andato a vendere garanzie? Come la prenderanno i Cinesi a sentirsi “una toppa”? Dopo i sorrisi diplomatici ricominceranno a volare gli stracci.


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